Fracking in Toscana: il Ministero chiarisce la situazione
Sono stati posti recentemente alla nostra attenzione, da parte del Movimento 5 Stelle di Grosseto, alcuni documenti riguardanti concessioni per l’attività di “fracking” in alcune zone della provincia di Siena e Grosseto.
Immediatamente preoccupati per le importanti ricadute, sia in termini ambientali che di salute, il Movimento Siena 5 Stelle si è immediatamente attivato per approfondire la questione. In particolare il “fracking” si riferisce ad una nuova tecnica di estrazione mineraria nel settore idrocarburi: letteralmente significa “Fratturazione Idraulica“, realizzata attraverso un pozzo verticale che “spara” nel sottosuolo un getto di acqua mista a componenti chimici tossici e piccole sfere di materiale ceramico. L’altissima pressione raggiunta polverizza di fatto le rocce porose del sottosuolo, all’interno delle quali sono imprigionati gas come il metano (più comunemente detto in questi casi “shale gas“) rilasciando il prezioso composto che poi può venire convogliato e stoccato in silos appositi.
Come rivelano alcune fonti, l’attività in questione sembra essere altamente inquinante, soprattutto a causa delle scorie del processo produttivo che sono piene di ogni sorta di componenti chimici e minerali, spesso altamente tossici per l’ambiente. Inoltre, come se non bastasse, i reflui del fracking si disperdono nel sottosuolo per circa il 50% del volume totale di acqua utilizzata durante l’estrazione e solo una metà potrebbe essere recuperata e trattata come rifiuto pericoloso: la restante quantità andrebbe inesorabilmente ad avvelenare le falde acquifere del territorio oggetto dell’attività estrattiva.
Dalle prime ricerche effettuate sul sito del Ministero per lo Sviluppo Economico, è risultato che la Independent Energy Solutions (chiamata in Europa “EGL”) è intestataria di due autorizzazioni ministeriali per la ricerca di idrocarburi denominati “Fiume Bruna” e “Casoni” che sono due regioni circoscritte nel comune di Grosseto nelle quali effettivamente la compagnia sopra citata sta svolgendo ricerche di idrocarburi (ma ancora non è dato sapere se la tecnica del fracking è stata usata).
I dettagli delle relative autorizzazioni sono disponibili a questo indirizzo:
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it
mentre sul sito della EGL:
si può vedere una cartina della Toscana nella quale sono presenti 3 zone sottoposte, secondo il loro programma di ricerca, ad essere oggetto di analisi al fine di trovare giacimenti di shale gas. Addirittura dalla cartina risulterebbe che l’intero sottosuolo della città di Siena potrebbe essere oggetto di ricerca !
Immediatamente abbiamo richiesto dettagli alla responsabile del Ministero per lo Sviluppo Economico, la Dott.ssa Elda Fiorillo (dirigente della VI Divisione per lo sviluppo delle attività di ricerca, coltivazione di idrocarburi e risorse geotermiche presso il Dipartimento per l’energia a Roma), la quale ci ha informato, rassicurandoci, che la tecnica del fracking non è mai stata autorizzata in Italia. Ci informa inoltre che le istanze sui permessi di ricerca nelle zone di Cinigiano, Belforte e Siena sono state rigettate (la lettera di risposta è disponibile nei nostri archivi).
Speriamo, con queste informazioni, di aver dissipato molti dubbi e paure in merito alla questione. Paure che erano già sorte in ampie fasce della popolazione alla notizia che trivelle potessero perforare, come un immenso groviera, le nostre bellissime terre.
Movimento Siena 5 Stelle
2 Comments
I commenti sono chiusi.
La tecnica di frack job è stata utilizzata nelle perforazioni fatte in zona Casoni (Grosseto). Potete trovare sul sito http://www.maremmaefuturo.it la relazione della compagnia. Mentre per la ricerca nella zona di Siena effettivamente sul sito del ministero per lo sviluppo economico non ci sono, quindi sono solo voci della rete che per ora non possiamo confermare con documenti.
Errata-corrige: Nel post precedente ho scritto Zona Casoni usato il frack-job, invece è zona Fiume Bruna.
Per la precisione le perforazioni sono state fatte in zona Fiume Bruna, mentre in zona Casoni non sono state ancora effettuate e abbiamo richiesto all’assessore all’ambiente del Comune di Grosseto di rendere pubblico il piano lavoro che presenterà la compagnia con date e luoghi di perforazione perchè vogliamo controllare. Inoltre l’assessore ha inoltratto tutte le nostre obiezioni alla compagnia. Noi saremo attenti a non abbasssare la guardia!!!