La brigata spendereccia in auto blu

Prima hanno predicato e praticato i tagli. Poi insieme ad altri 160, venerdì scorso, in occasione del XX British Council (organizzato dal British Council e dall’Ambasciata britannica di Roma e presieduto anche dal nostro Giuliano Amato), hanno cenato a sbafo là dove nessun comune mortale potrà mai sognare di pranzare: la sala del Mappamondo nel Palazzo comunale. Chi ha pagato? Ma noi, naturalmente, i comuni mortali, destinatari di quei tagli ai servizi e degli aumenti dell’IRPEF. La Provincia, quella che ha sospeso i pagamenti ai fornitori rischiando di mandare in fallimento decine di imprese e in disoccupazione centinaia di lavoratori, ha trovato i soldi, insieme alla Camera di Commercio, per placare l’appetito di una selezione elitaria della Casta italiana. Grazie alla consueta vocazione alla trasparenza delle istituzioni senesi e nazionali, non è dato sapere quanto l’intero convegno sia costato alla Provincia, all’Università, al Comune ed allo Stato (auto, scorte, staff al seguito e cecchini sui tetti di Piazza del Campo compresi), istituzioni tutte in spaventosa crisi economica e finanziaria.

Nella sala accanto, quella degli “effetti del buono e cattivo governo”, probabilmente la raffigurazione politico-culturale della democrazia repubblicana più alta della storia, la Concordia inutilmente continuava ad esibire la sua smisurata pialla da falegname, minacciando i cittadini, che le danno le spalle e che sono tutti rappresentati rigorosamente della stessa altezza, che se qualcuno avesse provato ad alzare la propria testa sopra quella degli altri, gliel’avrebbe subito “piallata”. Con lei nessuno dei 160 commensali si sarebbe salvato.

La crisi imperversa, i disoccupati sono milioni, ma questa Casta dimostra un’insensibilità totale e cinica. Ecco i campioni di quella cena, per citare i più noti: Napolitano, quello che continua ad indirizzarci gli “alti moniti”, Monti (il sobrio!), Passera, Amato – quello che con la privatizzazione del Monte ha gettato Siena nel baratro, del tutto indifferente al fatto che questa città l’abbia salvato dal fallimento politico del Psi, mandandolo al Parlamento per diventare prima ministro e poi capo del governo – Riccoboni, Bezzini e infine Laudanna, che ha messo a disposizione la “nostra” Sala del Mappamondo come fosse la sua.

No, non c’è possibilità di redenzione per simile gente: prima li mandiamo definitivamente a casa con le prossime elezioni meglio sarà per tutti.

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