Elezioni, Berlusconi e l’effetto oscuramento per le dimissioni di Ratzinger
Berlusconi è in ansia: la successione vaticana può “oscurarlo”. E compromettere in modo definitivo il recupero del voto dei cattolici a favore di Monti. Da ieri, insomma, il Cavaliere ha convocato il suo gabinetto di guerra elettorale per cercare il modo di virare a suo vantaggio anche la notizia del secolo: le dimissioni del Papa. Con il fulmine che ha colpito ieri la Chiesa (e non solo in senso metaforico), Berlusconi ha dovuto rivedere totalmente la sua strategia. Dopo che la Curia gli aveva voltato le spalle dando plateale appoggio a Monti, il Cavaliere aveva deciso di tenere un atteggiamento di totale chiusura verso Oltretevere: non solo aveva fatto disertare ad Alfano il concerto per i festeggiamenti della firma dei Patti Lateranensi, che si è svolto la settimana scorsa in Vaticano, ma aveva deciso di non mandare il segretario neppure al ricevimento dell’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, presente anche Napolitano, Monti in veste di premier (ma non solo) e tutto il gotha della politica italiana. Ieri, a tarda notte, il cambio radicale della strategia.