23 maggio 1992.
Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Francesca Morvillo, Giovanni Falcone: quando pensiamo a quanto è difficile lottare per una società più umana e civile, quando siamo stanchi e vorremmo lasciar perdere tutto, non interessarsi più alla cosa pubblica, al destino di tutti, ma concetrarci comprensibilmente sulle nostre vite con i loro problemi, piccoli o grandi che siano, voi ci ricordate che sbagliamo; che non va bene; che non possiamo girarci dall’altra parte; che, volenti o nolenti, viviamo in mezzo agli altri ed il nostro destino s’incrocia irrimediabilmente con quello degli altri, anche quelli che non amiamo; che siamo una società; che la fratellanza non è una parola per santi o eroi; che la giustizia non è solo un diritto, ma un conquista cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare, mai, senza se e senza ma. Ci fate capire, insomma, che cosa sia essere persone, uomini e donne. Grazie.
Il nostro ricordo a chi non è mai stato dalla parte della Mafia. Il nostro ricordo a chi era veramente Stato.
