Finanziamento ai partiti, Letta glissa sulle Fondazioni
“Una cosa sono le attività culturali, un’altra sono le fondazioni di partito legate ai partiti. In questo caso è evidente che si applica il disegno di legge appena presentato”. Parola del premier Enrico Letta. Ospite del Festival dell’Economia a Trento, il presidente del Consiglio risponde così a una domanda sul disegno di legge per la riforma del finanziamento pubblico ai partiti, privo di riferimenti alle fondazioni e associazioni legate a esponenti politici, esenti per legge dalla pubblicazione dei bilanci nonostante i ricchi sponsor privati che le sostengono. Tra le altre, il think-tank ‘VeDrò’, l’associazione voluta dallo stesso Letta, che sul punto replica: “In tutte le mie attività i bilanci sono sempre stati certificati da società esterne. Basta andare in camera di commercio e si trovano”. Ma le cose non stanno esattamente così. I bilanci dell’associazione fondata nel 2005 non sono pubblici. E l’entità delle sponsorizzazioni targate Enel, Eni, Telecom, Autostrade, solo per citarne alcune, non sono verificabili nel dettaglio. Di fronte all’obiezione, Letta si smarca, e si ripete: “Non si tratta di attività legate ai partiti, è bene tenere le cose distinte”.