Siena, tra piste ciclabili e toppe d’asfalto
Curioso ed interessante il consiglio comunale di ieri, martedì 30 settembre 2014. Da sottolineare, in questa occasione, alcune strane contraddizioni della nuova gestione “sienacambista”, che per il momento un successo l’ha ottenuto: quello di non cambiare un bel niente.
Veniamo ai fatti: da una parte abbiamo l’assessore Maggi che, in risposta ad una interrogazione sulla sicurezza di alcune strade cittadine, sconsolato conferma la difficoltà di riuscire a reperire anche solo 7-8000€ per la realizzazione di passaggi pedonali sopraelevati, soprattutto per alcuni tratti dove i veicoli hanno l’abitudine di transitare ad alte (e pericolose) velocità. Stessa sorte per la manutenzione delle “lastre” che, a quanto pare, ha visto diminuire i fondi a disposizione da oltre 1mln di € a poco più di 100.000€, tanto che al posto della pietra serena stanno comparendo, anche in Piazza del Campo, orrende toppe di nero asfalto.
Dall’altra, però, abbiamo una Giunta che chiede di approvare una variante al piano dei lavori pubblici triennali aggiungendo due opere dalla dubbia utilità: il marciapiede in Via Fiorentina e la pista ciclo-pedonale tra Isola d’Arbia e Ponte a Tressa, per la cifra complessiva di 700.000€, co-finanziati dalla Regione Toscana attraverso un bando per la mobilità sostenibile (è bene indicare che il finanziamento copre al massimo l’80% dell’importo necessario).
Come ho fatto rilevare durante la seduta, pur essendo favorevoli alle opere per incentivare la mobilità pedonale e ciclistica, ho ritenuto sottolineare come a Siena vi sarebbero altri interventi ben più importanti, come il rifacimento del manto stradale in alcune arterie principali come la Strada di Pescaia. Nel caso di fondi vincolati a certi tipi di opere, poi, ho evidenziato come vi sono zone dove i marciapiedi e piste ciclabili sarebbero davvero utili, come la Strada esterna di Fontebranda, sempre ad esempio, quotidianamente affollata da frotte di turisti (che mandiamo a parcheggiare al Fagiolone) che si trovano a dover invadere la carreggiata stradale, mettendo a repentaglio la loro incolumità, per mancanza di marciapiede. Sempre nella stessa zona, considerando che Strada di Pescaia è una delle “porte della città”, la pista ciclabile sarebbe potuta essere veramente utile per chi proviene dalla Grossetana o dalla Cassia, magari fermandosi al Parco Urbano di Pescaia per una sosta.
Ho tenuto anche a precisare che, comunque, anche i fondi della Regione Toscana sono soldi pubblici e, pertanto, prima da cittadino e poi da contribuente, pretendendo che vengano utilizzati per opere realmente utili e non “perché sono da spendere”, sottolineando anche come sia possibile realizzare piste ciclabili a costi molto ridotti semplicemente allargando di qualche metro la carreggiata ed operando sulla segnaletica orizzontale.
Secondo voi, com’è andata a finire ?
Michele Pinassi
Consigliere comunale MoVimento Siena 5 Stelle