Tutti contro il M5S sull’affaire MPS
Attraverso il suo profilo Facebook, Bruno Valentini attacca con veemenza Beppe Grillo, reo –secondo le sue parole– di fare terrorismo sulla Banca MPS, la “principale azienda senese e toscana”.
Il sindaco Valentini ha ragione a prendersela contro i “mascalzoni che hanno devastato la banca” e con i “guitti che senza scrupoli tentano di trarre vantaggio dalle disgrazie altrui”. Per quanto riguarda i mascalzoni non ha che da guardare dentro il suo stesso partito (le recenti condanne parlano chiaro) per i guitti che se ne approfittano, forse si riferiva a quel noto finanziere amico di Renzi che pare abbia guadagnato un bel po’ di soldi speculando sulle ultime vicissitudini della banca. Gli viene in soccorso il forzitalista Staderini che, senza alcun pudore, invita Michele Pinassi a dissociarsi da Grillo: anche Staderini farebbe meglio a guardarsi in casa ed a dissociarsi lui piuttosto dal suo stesso partito, fondato da due noti pregiudicati.
Ma non siamo stupiti dalla corrispondenza di amorosi sensi che avvolge Valentini e Staderini: sono gli effetti locali del patto del Nazareno fra Renzi e Berlusconi, replicato in Toscana dal sodalizio Verdini – Ceccuzzi, di cui Staderini e Valentini sono solo i pallidi “ventriloqui”.
L’obiettivo è chiaro: tentare di imbavagliare l’unica opposizione esistente a Siena e nel Paese, cioè il M5S, con l’unico metodo possibile, quello delle balle. La verità è un’altra ed i senesi la sanno bene: l’indecente ping pong fra maggioranza e (finta) opposizione contro il Movimento è sintomatico solo di una voglia irrefrenabile di levarsi dalle scatole i testimoni scomodi.
Ci dispiace per loro, non ci riusciranno.
MoVimento Siena 5 Stelle