COMUNICATO STAMPA – Santa Maria della Scala: per un euro in più…
In data 26 gennaio c.a. il Comune di Siena ha firmato una convenzione con l’Opera della Metropolitana di Siena e l’Opera Laboratori Fiorentini con la quale, dopo apposita gara, si affida a R.T.I la gestione privatistica della totalità o quasi dei musei senesi. Dell’ R.T.I. non si sa nulla tranne che, a quanto pare, si tratta di una sorta di consorzio capeggiato da Opera Laboratori Fiorentini s.p.a., a sua volta emanazione dell’Associazione Civita, enorme e tentacolare fondazione presieduta dall’obliquo e ubiquo Gianni Letta, leggendario sodale di Silvio Berlusconi.
Siamo e saremo sempre contrari alla cessione di strutture o organismi pubblici, o anche della loro semplice gestione, a soggetti privati. E lo saremo soprattutto quando ciò che viene ceduto a privati, come in questo caso, è la gestione di ciò che, più di ogni altra cosa, è parte fondante dell’ “anima” stessa del Popolo senese. Evidentemente, nonostante il clamore internazionale che ha sollevato, non ha insegnato niente la vicenda della cessione a privati del Monte dei Paschi, che – lo si voglia o no – era un’altra possente espressione dell’ “anima” del nostro Popolo, amato almeno quanto amata è la Contrada (da qui e solo da qui le sue fortune fino a quando è rimasto pubblico, ossia proprietà del Popolo). E non è un caso che gli stessi protagonisti abbiano provato a mettere mano anche sui musei delle Contrade.
Manco a farlo apposta, non appena firmata la convenzione con l’R.T.I. di cui sopra, sembra che la fantasia privatistica abbia cominciato subito a scatenarsi. Il relativo Capitolato d’asta imporrebbe infatti che la “gestione delle dotazioni e vendita dei biglietti relativi all’accesso al complesso museale” sia effettuato tramite il “sistema in dotazione all’Amministrazione comunale”, il tutto secondo una dettagliata tariffazione, pure facente parte del Capitolato. Ma da un documento separato, che all’apparenza sembra emesso dal Gestore privato di cui sopra, si dedurrebbero due violazioni della Convenzione appena firmata. La prima e più importante è che il costo di ogni biglietto acquistato con prenotazione appare gravato di un ulteriore euro per “diritti di prenotazione”. La seconda violazione sarebbe, almeno così sembra, che per la gestione di questi biglietti non si usi il “sistema comunale”, e che quindi il Gestore utilizzerebbe anche una sua propria piattaforma.
Felici, sinceramente, se saremmo smentiti perché, quale che sia il suo colore politico, a noi piace un’Amministrazione che, nell’interesse del bene comune, almeno controlli la regolarità fattuale dei servizi pubblici affidati a privati. Noi – per sicurezza – continueremo a vigilare su questa vicenda e ci aspettiamo risposte esaurienti a questi quesiti. A partire dalla interrogazione che abbiamo già depositato e per la quale attendiamo risposta.
Movimento Siena 5 Stelle